Rosa Luxemburg donna e rivoluzionaria

Mi sento a casa mia in tutto il mondo,
ovunque ci siano nubi e uccelli e lacrime
umane (Rosa Luxemburg)

[…] Le rivoluzioni non vengono “fatte”, e grandi movimenti popolari non vengono inscenati con ricette tecniche tratte pronte dalle istanze di partito. Piccoli circoli di congiurati possono “preparare” per un determinato giorno e ora un putsch, possono dare al momento buono alle loro due dozzine di aderenti il segnale della “zuffa”. Movimenti di massa attivi in grandi momenti storici non possono essere guidati con questi stessi metodi primitivi. Lo sciopero di massa “meglio preparato” in certe circostanze può miserevolmente fallire proprio nel momento in cui una direzione di partito gli da “il segnale di via”, o afflosciarsi dopo un primo slancio. L’effettivo svolgimento di grandi manifestazioni popolari e azioni di massa in questa o in quella forma, è deciso da tutta una serie di fattori economici, politici e psicologici, dal livello di tensione del contrasto di classe, dal grado di educazione, dal punto di maturazione raggiunto dalla combattività delle masse, elementi tutti imponderabili e che nessun partito può artificialmente manipolare. Ecco la differenza tra le grandi crisi storiche e le piccole azioni di parata che un partito ben disciplinato può in tempi di pace pulitamente eseguire con un colpo di bacchetta delle “istanze”. Ogni ora storica esige forme adeguate di movimento popolare: essa stessa se ne crea delle nuove, improvvisa mezzi di lotta in precedenza sconosciuti, vaglia e arricchisce l’arsenale popolare, incurante di qualsivoglia prescrizione di partito (Rosa Luxemburg)

La scoperta che il lavoro domestico nel capitalismo è stato escluso per definizione dalle analisi economiche, e che questo era il meccanismo per cui era diventato una “colonia” e una fonte di sfruttamento non regolamentata, ci ha aperto gli occhi sull’analisi di altre simili colonie di sfruttamento non attraverso il salario, in particolare il lavoro dei piccoli contadini e delle donne nel terzo mondo […]. L’opera [di Rosa Luxemburg] ha aperto per l’analisi femminista del lavoro delle donne nel mondo una prospettiva che andava oltre illimitato orizzonte delle società industrializzate e il lavoro domestico in questi paesi(Maria Mies)

La sera del 15 Gennaio 1919 verso le nove Karl Liebknecht e Rosa Luxembourg, entrambi dirigenti del Partito Comunista Tedesco-Lega di Spartaco, vennero arrestati da un drappello di soldati facenti parte dei famigerati Freikorps, le squadre paramilitari controrivoluzionarie guidate dal Ministro tedesco della Difesa, il socialdemocratico di destra Gustav Noske. Rosa Luxembourg viene condotta fuori dall’albergo dal tenente Vogel e viene colpita con due colpi di calcio di fucile alla testa. Rosa viene trascinata su una macchina. Uno degli ufficiali la colpisce ancora con il calcio del fucile. Infine il tenente Vogel la uccide con un colpo di pistola al cervello.

« Die rote Rosa nun auch verschwand.
Wo sie liegt, ist unbekannt.
Weil sie den Armen die Wahrheit gesagt
Haben die Reichen sie aus der Welt gejagt »

« Ora è sparita anche la Rosa rossa.
Dov’è sepolta non si sa.
Siccome disse ai poveri la verità
I ricchi l’hanno spedita nell’aldilà »

(Bertolt Brecht, Epitaffio, 1919)

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