A Madrid con Carlos nel cuore le madri e la Brigata Dax

Il pomeriggio dell’11 novembre 2007 Palomino si trovava su un vagone della metro della Linea 3 insieme ad una decina di altri militanti antifascisti. Sullo stesso vagone si trovava un giovane militare di ventitre anni, Josué Estébanez, che si recava al raduno fascista di Democracia Nacional.
Secondo le ricostruzioni che vennero fatte in seguito grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso ed alle testimonianze, il giovane di estrema destra aveva in mano un coltello di 25 cm. Carlos Palomino si avvicinò a Estébanez criticandolo per la felpa che indossava, con simbologia nazista. A quel punto il giovane militare fece partire la coltellata, diretta al petto del sedicenne, che moriva poco dopo.carlos

…..partiamo per Madrid dove parleremo insieme alle splendide mamme del comitato “madri per roma città aperta”di Dax e Renato perché per chi è distratto quest’anno sarà il decennale del ragazzo dagli occhi blu scomparso a roma nel 2006 per mano infame fascista…
Tutte le iniziative per Dax nel 2016 saranno in preparazione delle iniziative romane che avverranno a fine agosto inizio settembre 2016….
Ovviamente il pugno chiuso si alzerà per Carlos compagno antifascista del Rayo valecano ucciso da un miliziano fascista…
Questo accadeva l’11 novembre 2007…
A Saronno come a Roma…Da Milano a Madrid….
NO PASARAN!mai un passo indietro fino all’ultimo bandito!
CARLOSSSSSSSSSSSSSS

BRIGATA DAX (Rozzano)
La Brigata Dax è una squadra di calcio autogestita. Un laboratorio di vita dove vengono messe a nudo le differenze, affrontate e condivise, dove si impara a fare gruppo, a stare insieme perché ognuno è indispensabile. Nato nel 2005 per partecipare al torneo di calcio organizzato da Olinda, è un esperimento che unisce italiani, vecchi e nuovi, lavoratori di tutti i tipi, che arrivano da realtà sociali diverse. Chi a calcio ci ha sempre giocato e quelli che l’ultima volta “avevo 15 anni”. La Brigata ha costruito la sua unità non nel nome di un amico che non c’è più, ma nel suo stile di vita. Non è stato facile: passo dopo passo si sono trovati i giusti ingredienti per questo progetto. Costruire una squadra in questo senso significa imparare dai propri errori, essere disposti a cambiare se stessi: è anche questo un modo in cui Dax ha vissuto, andando fino in fondo, non tirandosi mai indietro. Attraverso lo sport abbiamo avviato un percorso di cambiamento e integrazione. Non per vivere nel passato, ma per costruire un futuro. Migliore. Con Dax nel cuore.

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