Nuova resistenza – Le madri del No MUOS

mammenomuos-400x300Alle madri del No MUOS

Il Comitato madri per Roma Città Aperta, nato per rivendicare il diritto alla vita e ai sogni di Renato Biagetti, un ragazzo di 26 anni, ucciso a Roma da lame fasciste all’uscita di un concerto, si sta impegnando sul tema dei diritti negati nel nostro paese.
Siamo in rete con altri gruppi e associazioni, in particolare abbiamo stabilito rapporti di solidarietà e di comunanza con le donne della Val Susa, nelle lotte e nella loro resistenza ai progetti e ai cantieri di un’opera voluta dallo Stato italiano contro il parere delle popolazioni del territorio interessato e imposta con uno stato di militarizzazione del territorio stesso.
Per comunicare la nostra solidarietà alle mamme No Muos che quotidianamente contrastano anche fisicamente militari americani e poliziotti affinchè non venga costruito il pericolosissimo sistema di comunicazioni satellitari della marina militare americana, vorremmo dedicare loro le parole che ci hanno inviato le donne della Val susa in occasione di un’iniziativa per il 25 aprile sulle nuove resistenze al femminile.
Vorremmo raccontare di come venti anni fà in Val Susa nessuna donna o uomo parlava di lotta; la lotta era finita con la guerra, i moti politici degli “anni di piombo” non avevano troppo smosso  la tranquilla e pacifica gente di valle, persone cresciute con la tipica educazione piemontese -lavora , non alzare  la voce, non lamentarti troppo,-era ancora molto seguita .
Ma quando alle donne hanno iniziato a picchiare, controllare, perquisire, gasare, imprigionare i  figli,allora…. qualcosa si è mosso. Quando, hanno incominciato ad avvelenare l’acqua ,a riempire di Gas l’aria e di polvere assassina le strade, anche chi aveva sempre abbassato la testa ha cominciato a pensare che dire BASTA non era poi così “fuoriluogo” e che la regola del non dare troppo fastidio poteva essere infranta….
Dal 2005 ad oggi le donne sono state le vittime preferite, scelte dalle forze dell’ordine, abbiamo avuto Patrizia pestata a Venaus, Marinella massacrata a Traduerivi, Nina, Marianna, ….Soledad….. e l’elenco sarebbe lungo, e la scelta della vittima nn è mai casuale, probabilmente nn è una questione di forza, ma una macchinazione psicologica studiata a tavolino. Se colpisci la parte femminile della famiglia, questa, per protezione, verrà tenuta a casa , dimezzando così le linee di resistenza…..però……. non hanno fatto i conti con le donne della valle!
……Noi, madri di Valle di Susa, che da anni studiamo geologia, indaghiamo i segreti degli appalti, svisceriamo le leggi dell’economia, e approfondiamo temi apparentemente lontani dalla nostra vita, come i flussi di transito, l’inquinamento acustico, la radioattività della pechblenda, che da anni abbiamo imparato a trovare il tempo non solo per i figli, la scuola dei figli, i lavori di casa, quelli fuori casa, ma anche per la presenza nei Comitati e nei Presidi No Tav, che abbiamo marciato con il nostro futuro fra le braccia, in marce interminabili, sotto il sole di giugno e nel gelo di dicembre, che nell’attesa di uno sgombero, abbiamo vegliato attorno ad un fuoco, nelle antiche notti di Venaus e in quelle nuove di Chiomonte….
Noi, che chiamiamo Madre la Terra e che ne esigiamo il rispetto dovuto alle madri, che facendo tesoro del passato non vogliamo ripetere gli errori di chi ha pensato di poter impunemente sacrificare la salute in nome del guadagno, l’onestà in nome del profitto, la bellezza in nome del denaro, e che difendendo la nostra Valle da un’opera insostenibile dal punto di vista ambientale, umano, sociale ed economico, stiamo in realtà difendendo l’intera nostra Patria e proponendo un modello di sviluppo più degno per l’intera comunità umana
Stamattina No Dal Molin insieme a No Muos, hanno sfilato insieme a Vicenza per protestare contro le basi statunitensi della città veneta e di Niscemi e per manifestare contro la sentenza di condanna a 5 mesi per alcuni attivisti No Dal Molin, emessa il 3 maggio. I fatti risalgono al 2009 e riguardano i militanti che si incatenarono alla Prefettura per protestare contro la base dal Molin a Vicenza. Un caso molto simile a quello dei due attivisti No Muos Turi Vaccaro e Nicola Arboscelli, arrestati e poi rilasciati dopo il blitz alla base militare americana di contrada Ulmo a Niscemi. Sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e violazione di area di interesse militare.
La resistenza  delle donne non si ferma mai. Né in val Susa, né a Vicenza  né a Roma, né a Niscemi.
Vi salutiamo come fecero le madri argentine dei desaparecidos alle donne della Val Susa “ Noi Madri per Roma città aperta siamo vicine e solidali alle madri No Muos e vi sosteniamo affinchè non molliate mai.

Comitato Madri per Roma Città Aperta

Immagine da www.linksicilia.it

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