Raid nazi, appello ad Alemanno

v:* {behavior:url(#default#VML);}
o:* {behavior:url(#default#VML);}
w:* {behavior:url(#default#VML);}
.shape {behavior:url(#default#VML);} 

/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0pt 5.4pt 0pt 5.4pt;
mso-para-margin:0pt;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;}

Raid nazi, appello ad Alemanno

La madre di Biagetti: "Ora chiuda i centri sociali di
destra"

di Laura Mari

«Non basta condannare l´aggressione, adesso il sindaco deve
passare ai fatti. Deve chiudere i centri sociali di destra, covi di teppisti
che escono in strada armati di coltelli e catene». Ad alzare la voce, dopo il
raid di estrema destra ai danni di tre ragazzi aggrediti e accoltellati all´uscita
dal concerto in memoria di Renato Biagetti, è proprio Stefania Zuccari, mamma
del giovane ucciso due anni fa a Focene dai militanti di destra.

«Al sindaco Alemanno chiedo innanzitutto di dichiarare che dietro all´omicidio
di mio figlio ci fu un movente politico – dice la madre di Biagetti- e sto
pensando di avviare una raccolta di firme affinché vengano chiusi i centri
sociali di estrema destra, i cui militanti si stanno macchiando di gravissimi
episodi di violenza come il raid di Villa Ada e l´aggressione di venerdì notte
in zona Ostiense». Un raid condannato dallo stesso sindaco Alemanno, che ha
chiesto alle forze dell´ordine di indagare «per accertare se dietro
all´episodio ci sia una forma organizzata di estremismo di destra».

E proprio ieri i tre ragazzi aggrediti alla fine del concerto al parco Schuster
in memoria di Renato Biagetti sono stati interrogati dai carabinieri, che
indagano d´ufficio sull´accaduto, in quanto le vittime non hanno sporto
denuncia. Uno dei ragazzi aggrediti, Fabio Sciacca, di 27 anni, è stato ferito
con una coltellata alla coscia ed è ancora ricoverato al Cto della Garbatella.
«Ci hanno colpito alle spalle al grido di "sporche zecche". Erano in
dieci e avevano le teste rasate» ripete Fabio dal letto di ospedale.

«È l´ennesimo avvertimento, una firma chiara e di matrice politica – dice
sempre Stefania Zuccari – invece di far pattugliare le strade dai militari, le
istituzioni dovrebbero garantire la sicurezza ai nostri figli chiudendo quei
luoghi di aggregazione dell´estrema destra e smettendo di far passare i centri
sociali di sinistra come covi di sovversivi e terroristi». E ancora: «Mi
domando se non ci sia la volontà di far scoppiare una guerra tra opposti
estremismi. Finora, così come mio figlio – accusa tra le lacrime Stefania
Zuccari -, ci sono state troppe vittime dello squadrismo dei giovani di destra.
Al sindaco chiedo di porre fine a questa roulette russa».

La Repubblica


(01 settembre 2008)

 

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa. Contrassegna il permalink.