FASCISTI SU ROMA

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FASCISTI SU ROMA

Coltellate e video Minacce sul web prima dell’assalto

Giacomo Russo Spena

 

Un video che minaccia gli «All Reds», la squadra di rugby
che si allena nel centro sociale Acrobax. Apparso su youtube venerdì sera. Poco
prima dell’accoltellamento di Fabio Sciacca, aggredito nel giorno del ricordo
dell’assassinio di Renato Biagetti. Le scorribande fasciste a Roma non sembrano
finire. Tanto che il sindaco Alemanno, malgrado la condanna di queste azioni,
appare in difficoltà. Si affida al lavoro dei Ros che stanno preparando
un’informativa sull’aggressione a Ostiense. Da consegnare al pm Pietro
Saviotti. I carabinieri sarebbero orientati per il non attribuire il raid a un
gruppo politico ma a teppisti legati alla microcriminalità e al mondo delle curve
capitoline. Intanto ieri mattina il comitato «Madri per Roma città aperta» ha
prima inscenato un sit-in sotto al Campidoglio, «per chiedere fatti concreti al
sindaco», e poi è stato invitato a salire dal primo cittadino. «Nessuno vuole
rispondere con altra violenza – hanno detto le donne nell’incontro con Alemanno
– ma basta con il sangue. Se chi ha il dovere non interverrà, lo riterremo
responsabile della morte dei nostri figli». Poi hanno proposto di «vigilare»
sulle attività delle occupazioni d’estrema destra. Dal canto suo il sindaco,
apprezzando l’aspirazione alla tolleranza e al desiderio di pacificazione delle
mamme, ha garantito il massimo impegno, «affinché nessun giovane della nostra
città possa rimanere ferito o ucciso per il falso alibi della lotta tra opposti
schieramenti politici». Tema quello degli opposti estremisti rimandato al
mittente da Stefania Zuccari, la madre di Biagetti, che rigetta il ritorno agli
anni ’70: «I nostri figli non sono dei violenti, i fascisti sì». Nell’incontro
s’è anche denunciato un video comparso su youtube venerdì sera, poco prima
dell’accoltellamento di Fabio, « All Reds All Rabbits » (Tutti rossi, tutti
conigli). Gli All Reds, una polisportiva nata due anni fa con l’idea di
costruire intorno all’amore per il rugby politiche di solidarietà e
cooperazione internazionale, sono un’esperienza di aggregazione giovanile. Un
modello che funziona. Quindi da contrastare, per i neri. Il video ritrae un
episodio avvenuto i primi di giugno durante la partita ad Ariccia tra All Reds
e la squadra locale. Una ventina di fascisti, tutti rasati con bomber e anfibi,
fanno un blitz sugli spalti: si siedono a guardare la partita, urlano qualcosa,
scrutano i giocatori in campo in modo minaccioso. Per poi andarsene. Una
comparsata di cinque minuti. Non più. Le immagini, zoomate sui volti degli All
Reds, sono intervallate da scritte come «cercano d’inquinare questo nobile
sport portato in Italia nel Ventennio coi loro metodi da partigiani
assassini… Non ci sarà più un altro ’68, per voi nessuna tregua… stiamo
arrivando». Firmato: «Anti- Antifascismo militante». «È chiaro il carattere
minaccioso delle immagini», fanno sapere gli All Reds che interpelleranno anche
la Federazione nazionale rugb y «per capire se è intenzionata a tollerare questi
comportamenti che nulla hanno a che fare con il prestigio di questo sport».
Oltre il blitz si rischia infatti un problema di incolumità per l’anno
prossimo. I neofascisti capitolini, quelli fuoriusciti da Fiamma, stanno
fondando una propria squadra a Guidonia («Spqr Clan»). Quello ad Ariccia era un
avvertimento squadrista. Sul video la Digos sta già indagando.

 

Il manifesto

2 settembre 2008

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