“Nazirock” di Claudio Lazzaro, presentato a Torino – Possibile che la storia non riesca a insegnare nulla?


Giovedì 10 aprile ore 21,30
Documè Cineteatro Baretti
Via Baretti 4 Torino
Ingresso Gratuito

Interviene l’autore 

NAZIROCK
di Claudio Lazzaro
Italia/2008 – 75 min. – Nobu Production 

rassegna stampa, trailer e dettagli : www.nazirock.it  – www.docume.org

Dall’autore di Camice Verdi
l’estrema destra vista dall’interno: la sua musica, i capi, le
alleanze, i rituali, lo sdoganamento politico che sta aprendo ai
nazifascisti italiani le porte del potere istituzionale. La destra
radicale in Italia può raggiungere il mezzo milione di voti e diventare
determinante, in un quadro politico in cui ne bastano 25.000 a decidere chi governerà il Paese. Per questo viene sdoganata.

NAZIROCK racconta questo
passaggio politico, usando come filo conduttore le band che
infarciscono di testi fascisti la loro musica "skin", "oi", "white
power" e "punkadestra". Il film apre con le immagini dei "due milioni"
convocati a Roma dall’opposizione al governo Prodi, il 2 dicembre 2006,
ma soprattutto racconta la Nashville
dell’estrema destra: una grande manifestazione, organizzata da Forza
Nuova, il movimento guidato da Roberto Fiore (condannato a nove anni
per banda armata), che si è svolta a Viterbo, nel Lazio, con la
partecipazione dei principali gruppi rock assieme a militanti e a
leaders provenienti da Spagna, Germania, Francia, Grecia, Libano e
Romania. Alla manifestazione di Forza Nuova si vendono decalcomanie
filonaziste, stemmi con la faccia di Hitler da applicare alle felpe,
testi negazionisti che non temono di sfoggiare in copertina titoli come
"Auschwitz: fine di una leggenda". Dal palco ascoltiamo politici e
intellettuali provenienti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Grecia,
dalla Romania, discettare di "cataclisma multirazziale" e "Uomo Nuovo
di fronte alla Decadenza". Assistiamo fino a notte fonda, nel grande
hangar che di giorno ospita i dibattiti, allo spettacolo dei concerti
rock: una folla a braccio teso nel saluto nazifascista, giovani che
srotolano un grande striscione, accuratamente stampato. Il testo, in
caratteri cubitali: "PIU’ NAZISMO PER TUTTI". Tra i relatori, a
Viterbo, forse il più applaudito è Luigi Ciavardini, condannato a 30
anni per la strage di Bologna, che dieci giorni dopo il suo intervento
al Campo d’Azione viene arrestato per rapina. Appassionato anche
l’intervento di Andrea Insabato, condannato a 12 anni, poi ridotti a 6,
per l’attentato dinamitardo alla sede del Manifesto. Mentre gli Hobbit
intonano un inno allucinato alla violenza negli stadi "Frana/la curva
frana/sulla polizia italiana" che anticipa, e sembra invocare, gli
scontri sanguinosi di Catania e la morte dell’ispettore Filippo Raciti
Ma ancora più interessanti e rivelatrici sono le interviste ai giovani
che partecipano al meeting politico, facce da proletari, ragazzi che
non hanno occhi cattivi, ma che potrebbero fare cose molto cattive,
guidati da chi sa strumentalizzare la loro voglia di giustizia e la
loro ignoranza a volte abissale. Li ascoltiamo senza commentare, li
guardiamo, nel montaggio alternato coi brani nazirock, inframezzati ai
materiali di repertorio che ricordano gli orrori e le distruzioni
provocati da un’ideologia portatrice di morte e vergogna. Un incubo che
lascia spiazzati, perché la domanda è sempre la stessa: "Possibile che
la storia non riesca a insegnare nulla?"

 
Per informazioni:
Associazione Documè
Via San Pio V 14c
10125 Torino

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340 6017081
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