Provocazione fascista a Brescia

ENNESIMA PROVOCAZIONE FASCISTA AL CENTRO SOCIALE 28 MAGGIO

Denunciamo l’ennesima provocazione dei soliti noti fascisti che hanno scritto frasi ingiuriose sui muri del Centro Sociale. Ci piange il cuore dover profanare la memoria della Resistenza riferendovi ciò che hanno scritto a caratteri cubitali: “PARTIGIANO SENZA ONORE, ONORE AI CADUTI DELLA R.S.I.” firmato con due croci celtiche e poi “VIA DALLA MIA CITTÀ” firmato con la doppia S nazista.
In questi giorni di avvicinamento al 25 aprile, nel 71° anniversario della Liberazione della nostra Repubblica dal cancro nazi-fascista, è ancora più duro comunicarvi questo fatto indegno.
Solo pochi giorni fa abbiamo espresso la nostra piena e accorata solidarietà a due sindacalisti della Fiom, vittime di una squallida aggressione fascista davanti ai cancelli dell’Iveco. Lo continuiamo a ripetere: la sconcertante situazione che si è venuta a creare è il paradigma ormai conclamato da tempo dell’avanzata delle destre fasciste, populiste, qualunquiste, razziste che ammorbano la città di Brescia e la sua provincia.
Il Centro Sociale è da tempo sotto attacco: il 10 febbraio di quest’anno, dunque solo due mesi fa, in maniera provocatoria i fasci locali hanno affisso sulla nostra porta due volantini di indizione di due loro vergognose iniziative sulle foibe che si sono tenute una a Brescia il 10 febbraio 2016, organizzata dal gruppo di fascisti di Brescia Identitaria con fiaccolata in onore dei martiri del comunismo e una l’11 febbraio nel salone del pianoforte del comune di Rovato, evento voluto e finanziato dall’Amministrazione comunale rovatese.
Per rispondere alla provocazione e per ristabilire la verità storica abbiamo risposto organizzando una serata, molto ben riuscita, con le due storiche Alessandra Kersevan e Claudia Cernigoi, in quell’occasione i fascisti hanno lanciato un bengala nello spazio antistante l’entrata del Centro Sociale. L’ennesimo messaggio minaccioso nei nostri confronti.
Solo il 12 marzo è stata respinta un’aggressione fascista premeditata al circolo di Radio Onda d’urto a Brescia, dove una ventina di fascisti hanno tentato di aggredire le compagne e i compagni che lì si trovavano a passare la serata. Una ragazza è stata ferita e ha avuto bisogno di ambulanza e cure mediche.
Senza contare le minacciose scritte nazifasciste che hanno imbrattato Villa Carcina il 20 febbraio 2016. Queste scritte sono state la risposta alla raccolta di firme “per la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste” promossa a livello regionale dal Comitato antifascista lombardo e avviata a livello locale proprio quel mattino dal Circolo di Rifondazione comunista e dal Coordinamento antifascista e antirazzista della Valtrompia. Le firme chiedono“l’immediato scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, da Forza nuova a Casa Pound e consimili” in quanto “la volontà da parte di dette formazioni di ricostituire nel presente il partito fascista, contravvenendo alla legge, è un dato inconfutabile”. Tanto più considerando il fatto che da otto mesi i compagni/e si mobilitano in difesa dei richiedenti asilo di San Colombano, vittime anch’essi della perdurante reazione xenofoba e del razzismo istituzionale.
Insieme a Rifondazione Comunista e ai cittadini per la Costituzione di San Vigilio abbiamo prodotto un dossier di denuncia dal titolo “BRESCIA IN FONDO A DESTRA” Politiche dell’odio nei periodi di crisi. Per l’attuazione della XII disposizione finale della Costituzione. Questo documento consegnato al Prefetto di Brescia, al Questore e ai sindaci di Brescia, Concesio e Lumezzane, contiene una denuncia argomentata e documentata delle nefaste azioni di questi gruppuscoli dal 2005 al 2013, e chiede l’immediata chiusura “senza se e senza ma” di tutti i luoghi di aggregazione di queste organizzazioni nazifasciste. Dobbiamo continuamente aggiornarlo perché le loro nefaste azioni si fanno sempre più provocatorie, e le istituzioni sono sempre più latitanti e non reagiscono all’avanzata di queste forze oscurantiste, autoritarie, violente e xenofobe.
Il Centro Sociale 28 maggio nasce come presidio Antifascista e Comunista in terra fascio-leghista, e da quando esiste è sotto attacco, le minacce sono continue e sono la riprova dell’importanza della sua presenza sul territorio.
Rimarchiamo con forza l’esigenza di non rendere vano il sacrificio dei partigiani martiri della Resistenza, attraverso il rispetto e l’attuazione del Dettato Costituzionale che viene costantemente tradito dai governi reazionari che si sono succeduti negli ultimi anni.
Concludiamo con una frase straordinariamente profetica di Antonio Gramsci tratta da “L’Ordine Nuovo” 26 aprile 1921

Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano.

23 aprile 2016 le Compagne e i Compagni del Centro Sociale 28 maggiofascistiEfogne

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