Fascismi vecchi e nuovi: occorrono nuove pratiche di antifascismo

Il Comitato esprime la sua preoccupazione per l’arresto di Nunzio D’erme e le successive misure cautelari applicate anche a Marco Bucci, per avvenimenti accaduti a Roma che risalgono a diversi mesi fa.
Vogliamo ricordare che il motivo dell’arresto di Nunzio d’Erme è quello di aver reagito nei confronti di una provocazione da parte dei militanti di Militia Christi, in occasione di un incontro pubblico sull’omofobia nelle scuole organizzato nella sede del municipio VII.
Milithia Christi è stata oggetto nel 2010 di un’indagine da parte della Procura della Repubblica di Roma, in quanto ritenuta una organizzazione responsabile di apologia del fascismo, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico e per violazione della Legge Mancino. Sono state imputati a Militia striscioni e scritte murarie anche sulla sede del Museo di via Tasso, dove è stata anche danneggiata a colpi d’ascia la targa del museo. L’indagine si è conclusa nel 2013, con due condanne con patteggiamento, sette rinvii a giudizio e un proscioglimento.
Nonostante ciò esponenti di Militia Christi hanno potuto, nel maggio 2014, tranquillamente “intervenire” provocatoriamente ad un convegno pubblico sul tema dell’omofobia sotto gli occhi delle forze dell’ordine, che, puntualmente invece, alcuni mesi dopo hanno arrestato Nunzio d’Erme e Marco Bucci, organizzatori antifascisti del convegno, per le reazioni alla provocazione di Militia Christi.
E’ evidente che A Roma si ritiene più pericoloso un antifascista che due esponenti di un gruppo incriminato di apologia di fascismo e autore di scritte naziste e razziste.
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Ma Militia Cristi non è sola sul territorio di Roma. La geografia dell’estrema destra in città si è arricchita di numerosi gruppi che sono le cellule locali di movimenti che hanno ormai carattere nazionale e transnazionale. Forza Nuova, Fiamma tricolore, Casa Pound, Blocco Studentesco, Militia Christi proliferano nella nostra città e nella nostra regione, senza alcun tipo di contrasto da parte di istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura. Su Roma si è imposta una cupola nera, che vede molti esponenti di questi gruppi implicati in fatti di criminalità, invisibile ma potentissima, con ampi spazi di manovra anche economico finanziari, comandata da estremisti di destra di due generazioni.
Il fascismo non si presenta più nelle forme politico criminali degli anni settanta e ottanta. Coloro che hanno ucciso Renato Biagetti, Davide Cesare DAX, che si rendono responsabili di pestaggi indiscriminati, non sono più soltanto compagini ben definite e strutturate, ma appartengono ad un macrocosmo nero, dove trovano risposte giovani e adulti alimentati dal razzismo e dall’odio per il diverso. L’attuale condizione di profonda crisi economica e sociale, assieme alla perdita di consenso della classe politica, sono il terreno di coltura più favorevole per la nascita e il rafforzarsi di queste formazioni illegali. E i bastoni e le lame sono gli strumenti di attacco portati ai cittadini antifascisti che tentano di arginare questa nuova minaccia.
Esprimiamo pertanto, ancora una volta la nostra forte preoccupazione che, al diffondersi di gruppi e associazioni che al fascismo si ispirano, non venga data una risposta istituzionale antifascista ferma e puntuale.
Chiediamo al Sindaco Marino e al Presidente della Regione Lazio Zingaretti di rispondere al mandato di tanti cittadini antifascisti e attivarsi , come indicato dalla Costituzione e dalle norme, per contrastare la presenza di gruppi di ispirazione fascista e neonazista e razzista a Roma e nel Lazio

Comitato Madri per Roma Città Aperta

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