BIAGETTI: MADRE AD ALEMANNO, NON SOTTERRERO’ ALTRO FIGLIO

BIAGETTI: MADRE AD ALEMANNO, NON SOTTERRERO’ ALTRO FIGLIO

(AGI)
– Roma, 1 set. – “Ho detto al sindaco Alemanno che non voglio
sotterrare anche il secondo figlio”. Stefania Zuccari, la madre
Biagetti, ucciso un anno fa a Focene, lo ha detto al sindaco di Roma,
Gianni Alemanno, durante l’incontro di questa mattina seguito al sit-in
delle “madri per Roma citta’ aperta”, organizzato per rispondere
all’aggressione di sabato 30 agosto. Erano le 4 del mattino quando,
alla fine di un concerto organizzato nel parco Schuster presso la
Basilica di San Paolo, tre ragazzi sono stati aggrediti sulla via
Ostiense, all’altezza di via Libetta, da un gruppo di dieci persone
armate di catene e coltelli. Uno dei ragazzi e’ stato raggiunto da
numerose coltellate alla gamba e, caduto a terra, e’ stato colpito con
calci alla testa. Un episodio che mostra, come sottolinea la madre di
Renato Biagetti, inquietanti analogie con l’omicidio di un anno fa e
con un episodio che si e’ verificato pochi giorni prima
dell’aggressione: era in corso una partita della squadra di rugby
Allreds, squadra che si allena presso il centro sociale Acrobax, quando
una trentina di persone sono entrate nel campo e hanno gridato
“torneremo presto”. Il tutto ripreso da un video pubblicato su youtube
nel quale si sente uno dei partecipanti al blitz mormorare “non fate
saluti romani altrimenti ci riconoscono”. Il video, sempre secondo
quanto riporta la signora Zuccari, e’ stato pubblicato giovedi’.
L’aggressione dell’Ostiense e’ di poche ore dopo, alle quattro del
mattino di sabato.

Uscendo dallo studio del sindaco la madre di Renato Biagetti ha
detto ai cronisti che l’attendevano: dalla morte di Renato abbiamo
contato 130 aggressioni tra cui Villa Ada, Casal Bertone, quella di
Simoncino e quest’ultima all’Ostiense che ha rappresentato un fatto
molto grave”. Per la signora Zuccari, “il ragazzo ferito all’Ostiense
non e’ stato ucciso perche’ gli aggressori volevano dare un
avvertimento”. A questo “le madri per Roma citta’” aperta hanno
risposto “andando, da madri, in prima fila con il nostro striscione e
dimostrando che la cultura che trasmettiamo ai nostri figli non e’
quella di gente violenta, che accoltella. Queste persone”, continua la
signora Zuccari riferendosi agli aggressori, “vogliono creare una
spirale di odio e di violenza come negli anni ‘70. Per questo ho
chiesto al sindaco di esprimersi in modo chiaro affinche’ queste cose
non accadano mai piu’: non vogliamo e non possiamo vedere scorrere
ancora il sangue dei nostri figli”. Dal canto suo il sindaco ha dato
rassicurazioni che “si occupera’ con sollecitudine di questi fatti
inquietanti che stanno avvenendo”, conclude la signora Zuccari, “nella
’sua’ citta’”. Infine l’affermazione che suona come una richiesta
d’aiuto: “non voglio sotterrare l’altro mio figlio”, ha detto la
signora riferendosi al primogenito che allena, insieme ad altri
ragazzi, gli Allreds. (AGI)

 

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